La Cattedrale di Otranto: arte, storia, bellezza

cattedrale di otranto

La Cattedrale di Santa Maria Annunziata è tra i monumenti e le bellezze più suggestive di Otranto e di tutta la Puglia.

Una splendida struttura in stile romanico con alcuni elementi di barocco.

Ecco una guida completa!

La Cattedrale di Otranto

Nel pieno centro storico di Otranto si erge imperiosa in tutta la sua bellezza la Cattedrale dedicata al culto di Santa Maria Annunziata. Si tratta di una struttura realizzata con l’architettura in stile romanico ed elementi che rimandano al barocco, come il bellissimo rosone presente sul portone d’ingresso.

La chiesa sorge sui resti di un’antica domus romana e di una chiesa di epoca paleocristiana.

I lavori ebbero inizio nel 1068 e dopo 20 anni, il primo agosto del 1088, si arrivò alla consacrazione.

Tra i momenti più bui e difficili della storia della Cattedrale e anche della città di Otranto, c’è la conquista del 1480 ad opera dei Turchi, che arrivarono addirittura all’interno della struttura cristiana uccidendo l’allora anziano arcivescovo Stefano Pendinelli e tutto il clero presente. Queste persone si erano riunite per pregare affinché la cittadina fosse risparmiata, ma furono massacrate.

Con l’arrivo dei Turchi, la chiesa divenne una moschea e tra l’altro ci furono danni dal punto di vista artistico incalcolabili perché si danneggiarono affreschi risalenti al XIII secolo. Le uniche opere d’arte a salvarsi furono le tele attualmente posizionate nella navata laterale di destra raffiguranti la Madonna.

Le caratteristiche architettoniche della Cattedrale

La chiesa si presenta con una facciata estremamente semplice e linee essenziali. Tuttavia, le dà risalto il bellissimo rosone inserito nei secoli successivi e in particolare nel XV secolo. Da rimarcare che inizialmente il rosone fosse gotico per poi essere ulteriormente adornato con una sovrastruttura barocca fatta realizzare nel 1674 con due colonnine posizionate sui lati dell’architrave sopra il quale poi venne inserito anche lo stemma del vescovo che commissionò il tutto, ossia Gabriele Adarzo di Santander.

Quasi a volerne indicare la posizione sulla facciata, spiccano due monofore perfettamente in asse con le relative navate laterali. Infatti, questa struttura si sviluppa con una ampia navata centrale e due laterali più contenute.

Interessante notare come la torre campanaria sia esterna alla cattedrale e le due campane originali non siano più presenti. Una venne fusa e l’altra trasferita nell’attuale torre dell’orologio comunale.

La parte interna della Cattedrale

L’interno della Cattedrale di Otranto lascia senza fiato per bellezza e cura dei minimi particolari. È divisa in tre navate attraverso delle colonne in granito i cui capitelli sono stati realizzati in diversi stili.

Nel corso dei primi anni del Settecento, l’arcivescovo dell’epoca decise di arricchire ulteriormente questa struttura facendo realizzare un bellissimo soffitto della navata centrale in legno dorato e stile moresco. Le due laterali, invece, sono state oggetto di interventi durante l’Ottocento con il soffitto adornato con tavole lignee dipinte a mano.

Al termine delle rispettive navate, ci sono altrettanti absidi che presentano all’interno diversi elementi artistici di particolare importanza come la fonte battesimale realizzata in stile barocco oppure la splendida tela in cui è raffigurato San Michele Arcangelo.

Da segnalare la presenza della cosiddetta Cappella dei Martiri in cui sono presenti i resti di circa 800 idruntini, massacrati durante l’assedio dei Turchi.

Una chicca preziosa: il mosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto

mosaico otranto

Il mosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto è uno dei più antichi e meglio conservati esempi di arte bizantina in Italia. Racconta diversi episodi biblici, come la Genesi, Il peccato originale e la vicenda del Re Salomone e della Regina di Saba.

Il mosaico, realizzato in tessere di ceramica colorata, è composto da una grande immagine centrale che rappresenta la “Resurrezione dei morti” e da motivi decorativi che la circondano. Un elemento importante è l’Albero della Vita.

Questo meraviglioso mosaico risale al XI secolo ed è una testimonianza unica delle influenze artistiche bizantine in Italia. Attrae ogni anno migliaia di visitatori che vengono a ammirare la sua bellezza e a conoscere la sua storia.