Nel cuore di Lecce sono moltissime le bellezze architettoniche in stile barocco che catturano l’interesse dei visitatori. Tra le più rappresentative vi è la Basilica di Santa Croce.
Scopriamo di più su questo simbolo del Salento, che rappresenta una tappa imperdibile per gli appassionati d’arte e non solo.
Basilica di Santa Croce: le tappe dell’edificazione
Il progetto iniziale prende vita nel lontano 1353, per poi arrestarsi pressoché subito a causa della morte del committente.
Sotto la direzione di architetti rinomati come Cesare Penna e Gabriele Riccardi, molto rappresentativi del territorio leccese, i lavori riprendono nel 1548, pur proseguendo relativamente a rilento. Per assistere al completamento dell’opera architettonica come la conosciamo oggi è necessario attendere il 1689.
Tuttavia, ciò ha permesso alla chiesa di diventare una sintesi di vari stili architettonici, che hanno caratterizzato le epoche della sua costruzione. Sugli esterni della chiesa è possibile rinvenire sia influenze rinascimentali sia forti richiami barocchi. È in particolar modo lo stile barocco, presente del resto in tanti altri punti di interesse di Lecce, a caratterizzare la facciata, con le sue cariatidi e il rosone di grande pregio.
Il legame con Lecce nelle opere della Basilica di Santa Croce
All’interno della struttura si trovano molte opere dell’architetto Cesare Penna. Tra queste spiccano l’altare, una raffigurazione del Sant’Antonio con bambino, nonché un ex voto in cui si può ammirare il paesaggio di Lecce come appariva nel 1743.
L’obiettivo di questo soggetto era quello di rendere grazie a Dio per aver risparmiato la città in seguito a un terremoto che aveva provocato numerosi danni nella zona. Il forte legame con la cittadinanza emerge osservando in particolar modo i monumenti funebri, tra cui quello dedicato a Mauro Leopardo, Abate del Convento dei Celestini. Il grande organo della struttura invece è realizzato da una storica famiglia di Padova e costituisce un’aggiunta moderna, poiché arrivato a metà degli anni Cinquanta.
Gli accorgimenti moderni per valorizzare la Basilica
Nel corso degli anni recenti la Basilica è stata al centro di una serie di interventi volti a preservarne lo splendore attraverso opere di restaurazione mirate.
Oltre a queste attività di restauro conservativo, sono stati installati più di duecento proiettori di luce, il cui obiettivo è quello di illuminare l’aula liturgica della struttura sacra. Ne risulta un’atmosfera particolarmente suggestiva. Infatti, il posizionamento di ogni singolo fascio di luce è stato studiato nei minimi dettagli allo scopo di valorizzare le forme architettoniche. In questo modo è possibile anche far risplendere la bellissima pietra leccese, ovvero quel materiale calcareo generalmente tipico delle costruzioni del Salento.
A seconda dell’occasione specifica, l’impianto di illuminazione permette di creare effetti molto diversi tra loro, che si adattano in base alle specifiche esigenze.
Oggi chi entra nella Basilica può contare su un’esperienza di visita più immersiva, godendo degli effetti dell’illuminazione studiata a regola d’arte.