I sapori contadini della Puglia: le pittule salentine

pittule salentine

Le pittule salentine sono una delle prelibatezze culinarie della Puglia, e in particolare del Salento.

Queste piccole delizie di pasta fritta sono popolari sia come street food sia come specialità da consumare a tavola, soprattutto durante le festività e le occasioni speciali.

La loro semplice ricetta a base di farina, acqua e lievito ha reso le pittule un alimento accessibile a tutti, ma la loro bontà le rende un must-try per chiunque visiti la regione.

Pittule salentine: cosa sono

Le pittule salentine sono delle specialità fritte a base di acqua, farina, lievito e sale.

Per gli amanti del dolce, è possibile aggiungere miele oppure zucchero.

Secondo un’antica storia, esse sarebbero nate dall’errore di una casalinga, la quale avrebbe fatto lievitare troppo a lungo la pasta per il pane. Per evitare sprechi, ha dunque deciso di friggerne una parte, creando in questo modo un’autentica delizia.

Consumi tradizionali delle pittule salentine

Secondo la tradizione, le pittule salentine andrebbero consumate durante il giorno dell’Immacolata Concezione (ossia l’8 dicembre) oppure in occasione della festa di San Martino (11 novembre) insieme a un bicchiere vino novello in segno di buon auspicio.

Pittule salentine: un piatto dalle umili origini

Le pittule salentine sono un piatto di origini umili, in quanto realizzate con ingredienti economici e facili da reperire.

Si tratta di piccole polpette di farina di grano duro, acqua e sale che vengono fritte in abbondante olio d’oliva. Le pittule salentine possono essere servite come antipasto o come stuzzichino accompagnato da pomodoro o altre salse.

Sono molto popolari sia durante le festività sia nella vita quotidiana e sono apprezzate per la loro consistenza croccante all’esterno e morbida all’interno.

Hanno un elevato potere saziante e piacciono davvero a tutti, grandi e piccini.

Pittule salentine ricetta

Ecco la ricetta delle pittule salentine.

Ingredienti per quattro persone:

  • mezzo chilo di farina
  • 75 ml d’acqua tiepida
  • 12 g di lievito di birra fresco
  • mezzo cucchiaino di sale
  • 1 l d’olio per friggere

Procedimento

  1. In un bicchiere versare una parte dell’acqua tiepida e far sciogliere il lievito di birra sbriciolato, mescolando energicamente con un cucchiaino.
  2. Sciogliere il sale nella restante acqua.
  3. Versare gradatamente i due liquidi al centro della farina a forma di fontana e iniziare a mescolare con una forchetta fino a ottenere un impasto colloso e omogeneo.
  4. Prelevare un po’ d’impasto con un cucchiaio e, con l’aiuto dell’indice inumidito, versarlo nell’olio ben caldo. Se si formano delle code, non preoccuparsi, perché sono una peculiarità delle pittule.
  5. Far dorare le pittule su tutti i lati mescolandole spesso, scolarle con una schiumarola, adagiarle su un foglio di carta assorbente e servirle ben calde.

Pittule salentine: alcune varianti

Le pittule salentine possono essere gustate non solo in purezza, ma anche farcite con verdure, pomodoro e olive.

La versione dolce prevede l’aggiunta di patate dolci bollite e schiacciate all’interno dell’impasto. Quest’ultima diventa succulenta se arricchita con miele, zucchero a velo oppure crema alle nocciole e cioccolato.